Pit stop

FERRI 2

Granges Souffiet. Davanti la Vanoise. La sera arrivavano soffi di vento dal ghiacciaio, sapevano di neve e solitudini. È sempre difficile lasciare questi posti. Dovevo partire lo stesso. Alle dieci dovevo incontrare Gillles al colle del Moncenisio. La notte dopo ho dormito a Novalesa tra un muro e un capannone. Le stelle erano le stelle e splendevano.
Granges Souffiet. Davanti la Vanoise. La sera arrivavano soffi di vento dal ghiacciaio, sapevano di neve e solitudini. È sempre difficile lasciare questi posti. Dovevo partire lo stesso. Alle dieci dovevo incontrare Gillles al colle del Moncenisio.
La notte dopo ho dormito a Novalesa tra un muro e un capannone. Le stelle erano le stelle e splendevano.

questo è stato l’ultimo bivacco come si deve prima di fermarci.
Andrea non potrà ferrare Isotta prima di lunedì. Appena abbiamo passato il colle del Moncenisio, lei ha guardato il lago, ha assaggiato l’acqua di un rio, ha alzato la testa e ha messo una marcia che non poteva essere indirizzata che al suo prato. Siamo a casa, pioviggina, lei è fuori dalla casetta e sembra che voglia mangiare tutta l’erba che è cresciuta in questi due mesi. Sono stati giorni intensi, da Martigny in poi sono successe troppe cose. Ripartiamo lunedì con la coperta è il sottopancia lavati e i ferri nuovi. Ci sono tre interviste della Vanoise da pubblicare sul sito è una del lago del Moncenisio.
Queste montagne sono piene di gente, bella gente fiera, la realtà è talmente speciale che supera la fantasia senza dover neanche correre..

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