Carosello

2018_07_01 Mannustaii Bag
Accampata di fianco al fiume in corrispondenza di un recinto abbandonato e quasi distrutto per avere picchetti per il telo e legna per cucinare. Picchettato Tgegherè e lasciato impastoiato Azimuth perché andasse un po’ dove voleva lui. Stavo per accendere il fuoco e loro due hanno alzato di colpo la testa smettendo di mangiare. Lontano si vedevano dei bambini a cavallo che venivano verso di noi.

Qui ho solo le foto di quando li ho visti arrivare un attimo dopo questo momento di quiete assoluta. Passarle dal computer al telefono è troppo complicato per le mie doti tecnologiche, rimando alla fantasia di chi legge inventarsi la bellezza di quel momento… Ero estasiata. Non sono riuscita a fare niente.

Ho smesso di fare qualsiasi cosa per godermi lo spettacolo.  I cavalieri sono arrivati e hanno iniziato un carosello intorno ai ruderi del recinto che facevano da scenografia di una scena che sembrava inventata.
Leggeri, senza sella tranne un paio, ogni smorfia per farmi capire qualcosa era talmente chiara da sembrarti nella mia lingua. Ognuno di loro portava un cavallo al seguito. Non si fermavano mai. Continuavano a girare con disegni sempre nuovi e il cerchio del vecchio recinto sembrava fatto di mille figure in cui erano compresi Azimuth e Tgegherè che si sono messi vicini ma hanno continuato a brucare mentre i ragazzini gli giravano intorno a un ritmo incalzante e delicato insieme.

Splendido Batsuren

Erano accompagnati da un ragazzo più grande. Lui dopo qualche giro si è fermato ma non è sceso di sella. Aveva un dell azzurro con la cintura gialla e uno sguardo limpido. Batsuren. Stava lassù, mi indicava le redini e gliele mostravo. Mi indicava la sella e gliela mostravo.
Man mano la sua espressione diventava più amichevole.
Sono andati via dopo quasi un’ora.

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