La gher della penna

Meno male che quando vedo una penna di falco non posso resistere, devo scendere di sella e raccoglierla. Stavo andando dritta dritta sul versante sbagliato. Un falco ci è volato sopra talmente vicino che potevo quasi toccarlo. Dietro la curva una penna per terra. Sono scesa di sella, ho guardato la bussola e ho visto che stavo sbagliando tutto. Con le nuvole basse è più difficile sapere dov’è il sole!
C’era una gher dall’altra parte del fiume, ho fatto bere i cavalli e sono andata a chiedere. Mi hanno mostrato la strada giusta, potevo recuperarla da lì.
La penna mi ha fatto ritrovare la via appena dopo averla persa. Non c’è l’ho più, l’ho lasciata a Bolormaa, nella sua gher non c’erano segni di buddismo ma delle penne e pelli colorate. Mi è dispiaciuto non poterle raccontare come era venuta a trovarsi tra le mie mani. Credo che fosse una di quelle persone per cui una penna è preziosa.

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