Le donne di Sasha

Tgegheré ritorna di corsa da Custode, portando Sasha, il figlio di Valentina che ha provato a fare due passi su un autentico cavallo mongolo.

La signora Valentina aveva avvisato che sarei arrivata. Appena sono sbucata sulla strada coperta di neve che porta alla sua azienda, una donna mi ha chiamata da lontano e quando sono arrivata all’edificio da cui era sbucata, c’erano quattro persone insieme a lei. Due di loro hanno preso i cavalli e li hanno legati a una mangiatoia ricolma. Uno di loro è andato a scaldare l’acqua per il té e in un attimo ero di fianco a una stufa con una tavoletta di cioccolato tra le mani.
Tatiana, Tamara, Liuba, Liuda, Aleksej, Sergej, Valodie.
Persone diverse si alternano nella piccola stanza e queste scorte di coccole sono quello che fa funzionare tutto.

Custode e Tgegheré, il fieno e una montagna di neve.

La signora Valentina era di corsa e l’ho sentita dare disposizioni al telefono per come sistemarmi. Siamo ripartiti al seguito di Aleksej, il veterinario con il mal di schiena e mentre arrivavano alla Stolovaja, arrivavano anche due trattori: uno con un rimorchio di fieno per i cavalli e uno con le forche per allargare un piazzale dove farmi montare la tenda.
Le donne della Stolovaja mi accudivano, mentre i cavalli stavano a testa bassa nel fieno fino alle orecchie.
Poi tutti sono spariti e li ho rivisti al mattino: un bel mattino.

Buongiorno!! Ma non ti sei congelata?

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