ipotesi di calendario della spedizione

Sentieri da lupi Mappaa grandi linee il piano era questo.

Adesso che la strada che ho percorso è esistita davvero, so di aver percorso 2191 km in 79 giorni con un dislivello medio di 1540 metri al giorno.

La collezione di incontri straordinari tessuta dal filo dei nostri passi è stata un’arazzo di poesia e forza di cui ringrazio il cielo e la buona magia che ci hanno accompagnate. Isotta è in splendida forma. L’ultima ferratura di Andrea Pomo ci ha permesso di arrivare ma non solo: ha messo i piedi di Is in condizioni tali da guarire da tutti gli acciacchi precedenti senza fermarsi.  Lei è così in forma che adesso lasciarla al prato sembra quasi un delitto. Alimentazione e strada l’hanno rinvigorita nonostante il carico. Lo sguardo con cui ammirava il panorama una volta giunti ad ogni colle mi convince che anche lei abbia goduto della bellezza del mondo che abbiamo avuto l’onore di attraversare. Il modo in cui assaggiava e sembrava commentare l’erba di ogni pascolo delle Alpi, mi ha dato l’impressione che anche per lei la curiosità di scoprire dove saremmo arrivati fosse collegata a qualcosa che le faceva piacere. Compiere un’impresa del genere e arrivare in fondo con la cavalla in ottime condizioni era la più grande incognita è adesso è la più grande soddisfazione. Isotta ha venticinque anni, è forza e dolcezza, ci siamo accudite a vicenda per tre mesi e le Alpi sorvegliavano questa alleanza. Senza poesia nessuna forza sarà mai sufficiente a compiere la piú piccola impresa. Questa era una grande impresa.

Giugno

4-6 Julische Alpen (Slovenia)

 

2016 06 04 Aclete
2016 06 04 Aclete
Jht
II e III tappa Starhand e Jht. Gailtal. Austria
IV tappa Unterbuchauch
IV tappa Unterbuchauch

5 – 7 Gailtal (Austria)

V tappa: Murzalis
V tappa: Murzalis
Casearia Plotta
Casearia Plotta

9 -10 Carnia

VII tappa: Pierabech
VII tappa: Pierabech
VIII tappa: Costalissoio
VIII tappa: Costalissoio

10 – 11 Piave

IX tappa: Pralongo
IX tappa: Pralongo
X tappa: lago d'Aial
X tappa: lago d’Aial
2016 06 14 XI tappa: Frena di Alleghe
2016 06 14 XI tappa: Frena di Alleghe

12-14 Cortina d’Ampezzo

XII tappa: Caseria di Valles alta
XII tappa: Caseria di Valles alta
2016 06 16 XII tappa: malga Crel
2016 06 16 XII tappa: malga Crel
2016 06 17 XIV tappa: malga Coazzo
2016 06 17 XIV tappa: malga Coazzo

15 – 17 Pale di San Martino

2016 06 18 XVI tappa: Bellavista Frizzon
2016 06 18 XVI tappa: Bellavista Frizzon
2016 06 19 XVII tappa: Büscar
2016 06 19 XVII tappa: Büscar

18 – 19 Ortigara e Altopiano dei Sette Comuni
20 – 25 Lessinia
26-27 laghi di Garda e di Tenno

28 -30 Adamello Brenta

Luglio

1-5 Val Camonica

2016 07 06 XXX tappa lago di Poschiavo
2016 07 06 XXX tappa lago di Poschiavo
2016 07 07 XXXI tappa: Lago Bianco
2016 07 07 XXXI tappa: Lago Bianco
2016 07 08 XXXII tappa Surlej
2016 07 08 XXXII tappa Surlej
2016 07 09 XXXIII tappa: Bivio
2016 07 09 XXXIII tappa: Bivio
2016 07 10 XXXIV tappa: Campsut
2016 07 10 XXXIV tappa: Campsut

6 – 9 Bernina

2016 07 11 XXXV tappa: Monte Spluga
2016 07 11 XXXV tappa: Monte Spluga
2016 07 12 XXXVI tappa: alpe Borghetto
2016 07 12 XXXVI tappa: alpe Borghetto
2016 07 13 XXXVII tappa: passo del Balniscio
2016 07 13 XXXVII tappa: passo del Balniscio
2016 07 14 XXXVIII tappa: San Bernardino
2016 07 14 XXXVIII tappa: San Bernardino
2016 07 15 XXXIX tappa: Roveredo
2016 07 15 XXXIX tappa: Roveredo

10 – 14 Val Chiavenna

2016 07 16 XV tappa: Semione
2016 07 16 XV tappa: Semione
2016 07 17 XLII tappa Gana Bubaira
2016 07 17 XLII tappa Gana Bubaira

15 -19 Val di Sole

2016 07 18 XVIII tappa Val Bedretto
2016 07 18 XVIII tappa Val Bedretto
2016 07 19 XLIV a tappa Pfaffenegge
2016 07 19 XLIV a tappa Pfaffenegge
2016 07 21 Bitsch XLIV tappa
2016 07 21 Bitsch XLIV tappa
2016 07 21 XLV tappa: Pfynwald
2016 07 21 XLV tappa: Pfynwald
2016 07 22 XLVI tappa: Conthey
2016 07 22 XLVI tappa: Conthey

18 -22 il Rodano

2016 07 24 Sembrancher, XLVIII tappa
2016 07 24 Sembrancher, XLVIII tappa
2016 07 25 XLIX tappa: l'Epaule
2016 07 25 XLIX tappa: l’Epaule
2016 07 26 L tappa: Val Ferret
2016 07 26 L tappa: Val Ferret
2016 07 27 VI tappa: Pont Serrand
2016 07 27 VI tappa: Pont Serrand
2016 07 28 LII tappa: les Chavonnes
2016 07 28 LII tappa: les Chavonnes

23-27 Monte Bianco

2016 07 29-30 LIII e LIV tappe: Peisey Nancroix e Rosuel
2016 07 29-30 LIII e LIV tappe: Peisey Nancroix e Rosuel
2016 07 31 LV tappa: Tigne
2016 07 31 LV tappa: Tigne

29- 31 Vanoise

Agost o

2016 07 01 LVI tappa: Chaviere
2016 07 01 LVI tappa: Chaviere

1 Vanoise

2016 08 02 Granges Suiffet
2016 08 02 Granges Suiffet
2016 07 03 LVIII tappa Novalesa
2016 07 03 LVIII tappa Novalesa

2 Moncenisio

2016 08 03 LIX tappa: Caprie. Sosta in attesa del maniscalco fino al sette agosto
2016 08 03 LIX tappa: Caprie. Sosta in attesa del maniscalco fino al sette agosto

2016 08 08 Bastia

2016 08 09 LXI tappa: Arguel
2016 08 09 LXI tappa: Arguel
2016 08 10 LXII tappa: lago Nero
2016 08 10 LXII tappa: lago Nero
2016 08 11 LXIII tappa: Borgata di Sestriere
2016 08 11 LXIII tappa: Borgata di Sestriere

3-11 Val di Susa

2016 08 12 LXIV tappa: Abries
2016 08 12 LXIV tappa: Abries
2016 08 12 LXV tappa : giardino botanico Peyronel, colle Barant
2016 08 12 LXV tappa : Giardino Peyronel

11-12 agosto : Queyras

2016 08 14 LXV tappa: Alpe Gianna
2016 08 14 LXV tappa: Alpe Gianna
2016 08 15 LXVII tappa: Tivoli
2016 08 15 LXVII tappa: Tivoli

16 Rore

17 Elva, colle San Giovanni

15-19 Pellice, Po, Maira, Grana, Stura
20-22 Ubaye
23-25 Mercantour
26-28 valle delle Meraviglie, colle del Sabbione per Entracque

Joseph

Lo chiamano colle. Il punto che corrisponde a quel nome è semplicemente quello più elevato di un vasto pianoro erboso sospeso tra la Francia e l’Italia. Per decine di anni l’unico abitante umano della Valle Sospesa è stato Joseph. Saliva lassù con le pecore appena dopo il solstizio d’estate e scendeva appena prima dell’equinozio d’autunno. è salito per la prima volta lassù a quattro anni come garzone. Aveva una moglie e un figlio che non salivano mai e un migliaio di pecore, poi ottocento, poi cinquecento. Con l’età aveva dovuto diminuire il carico di animali perchè non riusciva più a spingersi ai pascoli più inaccessibili.
Aveva anche un cavallo per portare viveri e sale. Era un cavallo che sapeva la strada per la boulangerie del paese sottostante. Quando le scorte di viveri erano al limite, Joseph prendeva il basto dalla piccola tettoia di assi dietro alla capanna di pietra e lo imbastava, assicurava le borse agli appositi ganci e lo mandava giù da solo con la lista della spesa e i soldi. Il cavallo scendeva un passo dietro l’altro e arrivava in paese. Il boulanger caricava le borse con quello che c’era scritto sulla lista, prendeva i soldi, lasciava il resto e il cavallo ripartiva senza fermarsi fino alla capanna di Joseph.
Di notte le pecore stavano in un recinto su misura di rete elettrificata. Non avrebbe potuto starcene una di più. Quando era ora spostava il recinto, affinché stessero sul pulito e a fine estate intorno alla capanna si vedevano tutti i cerchi di erba pestata.
Un giorno in quelle valli è tornato il lupo. Il dipartimento assegnava ai pastori dei cani da guardiania per difendere le greggi. Joseph non lo aveva voluto perchè dal colle passano troppi turisti e non si sentiva di correre rischi.
– Allora come fai?
– Come ho sempre fatto.
– e come?
– quando c’è qualche pecora vecchia, ferita o malata, di notte la lascio fuori dal recinto e il lupo prende quella.
Un giorno si era accorto che il lupo era arrivato. Era uscito dalla capanna, aveva sparato due colpi in aria e il lupo se n’era andato.
– ma l’hai preso?
– no, rischiavo solo di prendere una pecora
– ma se la gendarmerie sentiva i colpi, come ti giustificavi?
– tutti lo sanno chi è Joseph, la gendarmerie non mi avrebbe detto niente
Posso dire queste cose solo perchè Joseph è morto, altrimenti non lo farei.
Lo hanno trovato una mattina di fine luglio steso sereno davanti alla porta della capanna. Aveva settantacinque anni. Ogni sera usciva a guardare il tramonto dopo cena. Quella sera aveva già cenato.
Mi è sempre sembrato di vederlo morire così, davanti alla porta, guardando il tramonto sulla valle sospesa, scavata anticamente dal grande ghiacciaio.

la valle sospesa lo stesso giorno, alla stessa ora in un altro anno
la valle sospesa lo stesso giorno, alla stessa ora in un altro anno

disgelo

“Qualunque migrazione di nomadi richiede l’organizzazione precisa e flessibile di una campagna militare. Alle tue spalle l’erba sta avvizzendo. Davanti a te la neve può bloccare i passi.”
– B. Chatwin-
adesso i bucaneve fioriscono, la neve libera i passi..

bucaneve sul lago vuoto. si vedono le tre dighe, la vecchia strada, il ponte e il perimetro dell'antico ospitale.
bucaneve sul lago vuoto. si vedono le tre dighe, la vecchia strada, il ponte e il perimetro dell’antico ospitale.

 

resoconto Oblate 2016_05_10

è successo che a presentare  ‘Campo di Stelle’ ci fosse Giovanni Lindo Ferretti.
Il discorso è stato vasto. Un viaggio a cavallo è diventato la scusa per raccontare l’uomo a cavallo. La scelta di questo mezzo: un modo per attraversare la storia percorrendo la geografia. Il legame tra cavallo e cavaliere, nelle sue parole è diventato quasi solido. Isotta non c’era ma sembrava quasi che fosse scesa anche lei dal treno a Santa Maria Novella: se c’era paola, per forza doveva esserci anche Isotta.
Isotta e paola in questa presentazione sono diventate un modo di essere e il racconto una successione di episodi e incontri uno dietro l’altro come i passi accumulati dopo una giornata di cammino.

Miro Arguel

Presentazione di Campo di Stelle alla Biblioteca delle Oblate

Martedì dieci maggio duemilasedici alle ore ventuno
Giovanni Lindo Ferretti presenta il libro Campo di stelle
alla biblioteca delle Oblate di Firenze

2016_05_10 campo di stelle copy

Diluvi, giorni e giorni di acqua e temporali.
Un invito.
Il giorno dopo scavalcavamo sotto la pioggia da Massa a Reggio Emilia.
Quel pomeriggio Isotta è stata all’asciutto nella stalla dismessa delle pecore del nonno, in casa ogni angolo faceva trasparire cura, la stufa era accesa e abbiamo mangiato un boccone.
Un bardo vive in quella casa di pietra e di legno che è della sua famiglia da tempo immemorabile. Al piano di sopra ci sono scaffali e scaffali di libri e due poltrone. Ci siamo seduti lì, circondati da tutte quelle storie di tutti quei libri e ci siamo raccontati quelle che si somigliavano nei bagagli dei nostri ricordi.
Ripartendo il giorno dopo mi sono infilata un taccuino e una matita nella tasca dell’impermeabile e ogni cosa che mi è venuta in mente da lì a casa l’ho scritta. Dalla sella, dalle staffe, dal suono dei ferri sul terreno e da quegli scarabocchi è nato questo libro.

Il bardo era Giovanni Lindo Ferretti