Uno sguardo da padrone di casa

2016 08 19 Roberta Colombero
Allevatrice di bovini
Alpe Valanghe. Marmora.

Roberta e il padre, Giulio Colombero.
Roberta e il padre, Giulio Colombero.

In fondo al vallone di Marmora la valle si apre gradualmente fino a un vasto pianoro che va a sbattere contro il versante da cui la strada sale al colle del Mulo. È un posto magnifico e l’acqua della fontana è molto buona.
La famiglia Colombero è legata all’alpe Valanghe. Eravamo passate da qui in velocità in un giorno che sembrava notte, tanto erano scure le nuvole. Roberta ha sentito i cavalli e si è avvicinata con discrezione per informarsi. I suoi cavalli le facevano da corona e suo padre e sua madre l’hanno seguita con domande che facevano emergere consuetudine. Siamo andate via prendendo la strada delle nuvole e voltandoci indietro abbiamo guardato la casa con tutti i rudun appesi al trave.

Questa volta mi sono fermata, dovevo conoscere la ragazza dei cavalli.

– L’altro giorno una turista ha trovato un lupo morto da qualche tempo e Roberta ha avvisato la forestale. Non è andata a vedere. È morto un lupo.
– Ci sono, l’anno scorso mio padre ha trovato una carcassa dietro la casa quando siamo venuti a portare via le ultime cose dopo aver fatto scendere gli animali. Era pulita, avevano mangiato tutto. Adesso che siamo qui sono attenti ma è casa loro, conoscono ogni pietra.
– Un giorno, a inizio stagione, stavo rientrando a casa con Margherita, c’era un bel sole e due lupi vicino alla porta. Ci hanno guardate dritto negli occhi, poi sono spariti.
Sfoglia l’agenda fino a trovare la pagina giusta: 9 luglio, ore nove, incontro con il lupo.

Sono arrivata alle otto e un quarto e lei stava finendo di mungere insieme ai suoi nel prato a sinistra della strada per il colle. Mungono a mano e l’operazione richiede tempo e manodopera. Questa volta erano in quattro e li ho aspettati con Margherita che ha svolto qui lo stage per l’istituto agrario a inizio stagione e quando lo ha finito ha chiesto di restare.

Roberta è scesa a piedi. Mi ha raccontato di questo posto. Rispetto ad altri alpeggi in cui regna la solitudine, qui ci sono tante persone. È la forza di una famiglia unita di cui fanno parte anche gli animali che alleva e le montagne che li nutrono. L’estate è qui, l’inverno in stalla. Mungere, portare al pascolo, fare il formaggio, venderlo.
E poi? E poi ci sono i cavalli! È la curiosità di andare via e conoscere altre realtà.

Alpe Valanghe dal colle del Mulo
Alpe Valanghe dal colle del Mulo

Ripartivo verso un cielo blu. L’alpeggio diventava sempre più lontano. Nelle bisacce c’erano una robiola e un pezzo di nostrale dell’Alpe Valanghe. Sul versante di fronte vedevo un puntino che portava in alto le manze e loro che si snodavano lungo il sentiero quasi come se fossero un unico essere che risaliva la montagna.

 

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