giornata mondiale della montagna 2020

Gionni vagava nel suo territorio, niente paesi esotici o distanze invalicabili. Ogni volta che il tornante di quella pista portava in vista di quella borgata, la guardava. Di anno in anno le case abbandonate ed abitate da animali di passaggio erano più decrepite. Il tempo e le abitudini avevano portato quegli uomini lontano.
Alpe dei Rat, montagna di Condove
Lui non sapeva se era stato un sogno o qualcuno gli aveva raccontato che le persone che abitavano un tempo in quella borgata erano straordinarie. Vivevano in totale armonia e si erano rifugiati lassù per sfuggire a tempeste di idee bislacche. Loro erano in continuo contatto con gli elementi della natura e non potevano avere un solo dio. ogni foglia sui rami, ogni goccia di pioggia era dio. Costringere tutte queste entità in un unico contenitore per loro era impossibile. adoravano un esercito di dei, milioni di dei. Quelli che avevano un solo dio gli sembravano molto strani e quelli che combattevano contro chi aveva un dio diverso gli sembravano ancora più strani. Si erano rifugiati lassù perché non volevano convincere nessuno.
Il crollo del prezzo del latte e la guerra che aveva portato via i giovani li avevano fatti estinguere, ma uno di loro era finito per caso in Giappone. Sapeva che nella vecchia borgata non era rimasto nessuno e aveva trovato un paese dove un dio in più o un dio in meno non faceva la differenza. Il 31 dicembre scacciavano le cattive divinità dal tempio scintoista, il primo gennaio salutavano il nuovo anno nel tempio buddista e non dovevano rifugiarsi per vivere.
Una ragazza giapponese mi ha raccontato che in Giappone le cose stanno davvero così. Quel ragazzo che adesso sarà forse decrepito come queste antiche case, non è mai più tornato.
Gionni vagava nel suo territorio, paesi esotici e distanze invalicabili erano tutti lì.
12 dicembre 2015

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