Pecore e cani. Intervista a Alberto Stern. Allevatore di cani da guardiania.

Giuseppe mi aveva detto di avere un amico che si occupava di cani da guardiania proprio lungo il mio tragitto. Era prima di partire e sembrava di avere tutto il tempo del mondo per cercarlo. Rimanda e rimanda è arrivato il giorno in cui ho superato il paese di Lostallo e ho visto quella casa. Il giorno dopo era troppo tardi per tornare indietro e ci siamo sentiti al telefono.

Mi sono dovuta fermare lungo il Rodano a rimettere la vecchia ferratura perchè quella della Val Camonica è finita in 400 km, mentre quella di Andrea Pomo che ne aveva già fatti 950, aveva ancora ferro. Mentre ero lì, ospite di Andrea al riparo dalla civilizzazione, ho sentito Andrea Stern.
Mi sono dovuta fermare lungo il Rodano a rimettere la vecchia ferratura perchè quella della Val Camonica è finita in 400 km, mentre quella di Andrea Pomo che ne aveva già fatti 950, aveva ancora ferro. Mentre ero lì, ospite di Giuseppe, che al riparo dalla civilizzazione, ho sentito Andrea Stern. È solo una manovra di emergenza, cerchiamo di arrivare a Susa così. Daniel è stato un bravo maniscalco, non ha considerato che un ferro ordinario per fare così tanta strada è irrisorio. Devo arrivare da Andrea. In questo momento non posso fidarmi di nessun altro.

2016 07 15 Lostallo
Alberto Stern. Veterinario generico
Cani da protezione.
Azienda agricola con 192 ovini tra pecore e agnelli. Allevamento di border colly e di cani da guardiania. D’inverno sono tutti a Lostallo, d’estate solo una trentina di pecore e cinque cani restano nell’azienda di pianura, gli altri sono a Flims, nei Grigioni.

A casa abbiamo sempre avuto pecore, le avevo sostituite con i cavalli ed è così che ho conosciuto Giuseppe, cavalli americani montati all’americana un periodo intenso di gare, prove e ricerca della libertà. grazie a quel mondo ho incontrato il border colly. Facevamo e facciamo tuttora gare con questi cani da pastore che sono fatti apposta per lavorare con le pecore. Ho dovuto tornare a prendere un piccolo gregge e quest’anno ho mandato in alpeggio 192 animali tra madri e agnelli. Da passione sono diventati lavoro oltre e insieme ai cani
Nel 2001 c’è stata la prima predazione da lupo: una capra. Non era più possibile far finta di niente. È ovvio che un pastore non può essere contento che ci sia un predatore del genere in giro. Non sono contento ma è così e bisognava fare qualcosa. Avendo l’abitudine di lavorare con i border colly, ho provato con i cani da guardiania.
Non sono cani scontati.

La struttura pratica di questa rete di allevatori che preparano i cani da protezione in Svizzera è tenuta in piedi da diverse figure:
– l’utilizzatore: pastore o mandriano che richiede cani da protezione
– L’azienda che alleva i cani e dà per il primo anno di vita la prima formazione a quelli che verranno assegnati ad utilizzatori che non hanno ne mai avuti, in genere due o tre per cucciolata.
Una decina in tutta la Svizzera.
– Le aziende formatrici che sono allevatori di bestiame che hanno già avviato la protezione con cani da guardiania e gli affiancano cuccioli da destinare ad altri utilizzatori per fargli apprendere il mestiere.
Quasi trenta sul territorio nazionale.
– Il consulente che si occupa di seguire i proprietari dei cani assegnati affinché imparino a gestirseli.
In Svizzera tutto questo processo è virtuoso ma si sostiene principalmente grazie agli aiuti statali. Lo Stato dà aiuto finanziario e controlla che le cose vengano fatte secondo gli accordi.

L’obiettivo principale è di ottenere soggetti con requisiti sanitari e di attitudine al lavoro adeguati. Le aziende non sono tutte uguali e i cani neanche, il tentativo di assegnare il cane più adatto alle persone e all’ambiente che dovrà difendere è limitato dal numero di cuccioli.
Affinché imparino il loro mestiere devono vivere con le pecore da prima di nascere. Non ci si può aspettare un buon cane se si tiene la fattrice in un recinto a Zurigo e quando il cucciolo è già cresciuto lo si porta in mezzo a un gregge pretendendo che sappia che cos’è. Come ogni mammifero, impara a conoscere l’ambiente già quando è nella pancia della mamma.
A seconda del territorio e del numero di animali, c’è bisogno di più o meno cani. Un gregge molto grande in un pascolo molto diviso da anfratti e terrazzi, ha bisogno di più cani.
È fondamentale essere chiari con loro, hanno un senso innato per mischiarsi al bestiame e sorvegliarlo, ognuno si mette in un punto diverso e tengono d’occhio tutto quello che gli viene affidato. Per loro natura, se uno si allontana a farsi un giro, gli altri gli ‘coprono le spalle’ guardando una fetta più grossa di gregge. Sanno che quando tornerà farà lo stesso per loro. Se uno se ne va, l’altro sta, è un gioco di squadra. Quando non avviene, vuol dire che c’è stato un errore genetico o di formazione. Sta all’uomo che ha bisogno di loro scegliere coppie di buoni animali e far sì che i cuccioli non se ne dimentichino.
– Su a Flims sono arrivati i lupi, credi che sia possibile noleggiare dei cani da protezione per tenere la situazione sotto controllo?
– Non so se si può, io non li darei a noleggio.
– È solo una prova, non li conosco.
– Possiamo fare una prova: ti porto le mie pecore e i miei cani.
Quando nei Grigioni si è formato il branco Calanda, con uno degli allevatori della regione coinvolta dall’insediamento del branco, è cominciata l’avventura di Flims. Lo conoscevo per questioni di border colly, le pecore c’entravano sempre, questa volta era il momento dei cani da guardiania. È da anni che lui guarda le mie pecore per tutta l’estate e quattro dei miei cani sorvegliano tutto il gregge. I cani che gli affido sono misti, ce ne sono due esperti e due in formazione.
Un altro servizio di questi allevamenti è tenere un cane esperto a disposizione di allevatori che si ritrovano lupi in posti dove non ci sono mai stati per poter formare dove serve, un gruppo di pronto intervento.
È successo l’anno scorso, questo allevatore si è trovato il lupo in alpeggio senza aspettarselo. Abbiamo portato su uno dei cani più esperti direttamente in alpeggio, manovra normalmente sconsigliata. Lui era talmente motivato che dopo una settimana di formazione il cane era perfettamente inserito nel gregge e tutto è andato per il meglio.
Ogni cane ha le sue inclinazioni ma la natura di quelli da guardiania è quella di tenere lontani i nemici. Chi sono i nemici? Se non glielo si insegna tutto quello che non è il gregge è un nemico. Evitare che i problemi arrivino è più semplice che risolverli dopo che ci sono. Un cane confuso o poco istruito può fare dei danni.
– questo giovane cane ha capito?
– No
– Lo rimetto in una situazione più semplice finché non capisce.
L’educazione di un cane da protezione appassiona ma è prima di tutto una necessità.
Il legame di questi cani con l’uomo a cui fanno riferimento è ingrediente fondamentale perché lavorino bene. Le greggi non sorvegliate né da uomini né da cani non scendono dal l’alpeggio altrettanto belle e con altrettanti agnelli. Quando sono sorvegliate si sentono al sicuro e stanno meglio. A prescindere dal lupo.
– se piove apro l’ombrello. Se arriva il lupo e ci tengo agli animali che allevo, devo fare qualcosa.

per chi volesse saperne di più o contattare Alberto, questo è il suo sito:

www.creuscfarm.ch

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