storie di cani e di pastori

2016 08 08 Gianfranco Careddu
Guardiaparco Orsiera Rocciavrè

Gianfranco è arrivato alle Tanze con Luca Giunti ed Elio Giuliano. Stava zitto e attento, ogni tanto spostava la macchina fotografica, poi tornava ad ascoltare. Quando il discorso è scivolato sui cani da guardiania, è stato Luca ad interpellarlo, altrimenti nessuno si sarebbe accorto di quanto fosse coinvolto da questo argomento. Questa è la minima parte di quello che ha raccontato.
Gianfranco è arrivato alle Tanze con Luca Giunti ed Elio Giuliano. Stava zitto e attento, ogni tanto spostava la macchina fotografica, poi tornava ad ascoltare. Quando il discorso è scivolato sui cani da guardiania, è stato Luca ad interpellarlo, altrimenti nessuno si sarebbe accorto di quanto fosse coinvolto da questo argomento. Questa è la minima parte di quello che ha raccontato.

I cani sono l’unico strumento valido per la difesa del bestiame. Chi ha sempre fatto prevenzione, ha avuto meno difficoltà ad adattarsi al ritorno del lupo. Sono stati i primi ad avere i cani e a gestirli bene. Il mestiere dei maremmani è proteggere il gregge, conosce le pecore di cui è responsabile e loro conoscono lui.
Quando il pastore vuole che il cane protegga sia il gregge che la casa, si rischia che diventi mordace e che si disinteressi sempre di più al gregge.
C’è chi prende il cane per dimostrare che non serve, lo abitua a mangiare a casa, gli concede di allargarsi e in un attimo lo convince di essere lui a dettare le regole. Quei cani diventano ingestibili.

L’ideale quando si affida un cane a un pastore è
– trovare quello più adatto a lui. Ogni cucciolo ha un suo carattere.
– La socializzazione con il gregge, solo il pastore può fare in modo che avvenga in modo che le pecore si sentano protette e il cane responsabile.
– Un cane che non attacca briga con il lupo e non lo insegue ma lo mette in fuga. I lupi sono furbi e più di una volta è successo che uno o due elementi del branco attirassero i cani lontano dal gregge stuzzicandoli e facendosi inseguire mentre gli altri cacciavano indisturbati. Un cane che attacca il lupo, se riesce a cavarsela riporta comunque delle brutte ferite che devono essere medicate e mentre lui è in cura, il gregge rimane incustodito o ha meno cani a proteggerlo.

4 STORIE

L’aquila.
In pieno giorno l’Aquila si è abbassata sul gregge e ha portato via un agnello. Il suo volo era appesantito dalla preda e non riusciva ad alzarsi. Il pastore ha visto il maremmano partire con grandi balzi cercando di portarle via l’agnello. Non c’è riuscito perchè lei è riuscita ad alzarsi abbastanza da impedirgli di raggiungerla. In lontananza l’ha vista mollare la preda per la fatica di volare con un peso così grande tra gli artigli. L’agnello non lo ha più ritrovato ma l’Aquila non è più tornata.

La ciotola
Un pastore aveva preso il cane e se lo era portato a casa. Prima di metterlo con il gregge voleva abituarlo a sé e alla sua famiglia. Lo ha sempre portato a casa per dargli da mangiare e lo ha curato in tutti i modi. Quel cane non ne voleva sapere di stare con le pecore. Ogni volta che riusciva tornava a casa e ogni volta che capitava scappava facendo danni nei pollai di altri agricoltori. Non era per niente contento. Quel cane doveva tenerlo legato alla catena, non faceva altro che abbaiare a qualunque anima di passaggio e mangiava come un lupo.

In mezzo alle pecore sembra quasi una pecora
Un altro pastore dello stesso paese aveva ottenuto l’assegnazione di un cane per il suo gregge lo stesso giorno. Lo aveva subito portato dalle pecore e gli aveva dato da mangiare in un punto sopra il gregge da cui vedeva tutte le pecore e loro vedevano lui; poi lo aveva lasciato nel recinto con loro. Da quando quel cane è con le sue pecore, non ha più avuto attacchi, sta sempre con loro con qualsiasi tempo è quasi non lo riconosci in mezzo al gregge.

La luna
Era notte, saranno state le due e la luna era enorme. I cani hanno cominciato ad abbaiare e sono uscito a guardare. Lui si è seduto da una parte del gregge, poi un po’ più in là, poi dall’altra parte. Guardava anche lui. Appena si avvicinava troppo i cani si facevano sentire. Se n’è andato. È naturale!

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