posto

posto

Il punto più critico dei preparativi in Mongolia è stato la ricerca del posto dove i cavalli avrebbero potuto trascorrere l’inverno al sicuro. Normalmente gli animali in Mongolia non hanno un ricovero in nessun momento dell’anno e vengono foraggiati solo i cavalli da gara. Non c’è agricoltura e il fieno viene tagliato e raccolto nel nord est e al sud verso i confini.

Dovevo trovare una famiglia che si occupasse dei miei cavalli come se fossero suoi, che li foraggiasse per permettermi di trovarli in forma in primavera e che si curasse di metterli al riparo nelle notti più terribili. Avevo bisogno di qualcuno che trattasse tre cavalli qualsiasi come se fossero cavalli da gara dei più preziosi.

Questa famiglia esiste e si trova qui, a 60 km da Ulan Bator, il campo è piantato vicino al fiume che raggiunge la capitale e in quel punto fa una curva intorno a una collina rocciosa che ripara le tende dai forti venti del nord e dove l’acqua accelera al punto da rimanere liquida e disponibile per l’abbeverata anche nel più rigido inverno.

Il posto è questo, nel giorno della foto che è stato uno dei più caldi di quelli in cui ero lì a dicembre, il termometro segnava -30 all’una di pomeriggio. Al campo si stava davvero bene.

3°Update 
Crowdfunding
Mare di erba

tenda

tenda

sembra che la terra scorra identica a sè stessa all’infinito, invece di colpo fa una piega, sotto quella balza c’è una sorgente di acqua dolce e l’onda di roccia dove essa sgorga, ripara dal vento un angolo di steppa. lì ci sono le tende e abita una famiglia con i suoi animali.

nessun cavallo in giro, solo cammelli. Dentro la tenda un rumine conciato contiene latte di cammella fermentato. la signora ce ne versa un mestolo a testa in una ciotola, è candido e fluido, pizzica un po’, è dolce di suo, senza aggiungere niente. La stufa è accesa in mezzo alla tenda, non abbiamo un linguaggio comune, stiamo insieme un paio d’ore, impariamo molte cose.

a qualsiasi ora si arrivi a bussare alla porta di una tenda, la si trova aperta, in qualsiasi momento, la stufa si mette a scaldare carne secca di montone e il tè viene versato nei bicchieri. la tenda è un rifugio. Serve il feltro per isolare dal calore e dal gelo. La vita è fuori. Non servono finestre per vedere il panorama, basta uscire.

2° Update
Crowdfunding
Mare di erba

steppa

steppa

All’inizio c’è la steppa, colore e odore di polvere, vento e odore di vento.

Rocce e qualche ciuffo d’erba stinta. Gli animali che la abitano vestono mantelli dello stesso colore polveroso. E’ terra di cavalli da sempre. Cavalli primordiali che hanno superato incolumi milioni di inverni oltre i quaranta sotto zero, hanno saputo dissetarsi dal residuo salmastro di fiumi prosciugati in torride estati oltre i quaranta gradi.

Sembra un posto inospitale, eppure è abitato da uomini e animali dalla preistoria.

Basta entrare in una tenda e si scopre perché..

1° Update
Crowdfunding
Mare di erba 

 

Crowdfunding per Mare di erba

la raccolta fondi della scorsa primavera ha messo insieme le forze di molte persone e con il loro contributo sono state assicurate le ferrature di tutto il viaggio.

di seguito la presentazione della raccolta fondi
i nomi delle persone che hanno contribuito
gli aggiornamenti con cui avevo presentato il progetto

Cliccando sulla foto in fondo a questo post, si arriva alla descrizione del progetto. lo schema di questa piattaforma pensata per raccogliere imprese più incredibili è:
un video che racconta l’idea, uno spazio di fianco in cui si dice qualche parola in più, la cifra da raccogliere e quale percentuale di quella cifra è già stata raccolta.
Di fianco alla presentazione del progetto e di chi lo propone c’è un elenco di ricompense con cui, chi vuole aderire, verrà messo a parte dell’idea. Cliccando sulla ricompensa scelta viene fuori una serie infinita di domande a cui rispondere per manifestarsi. L’ultima azione richiesta è quella di contribuire con la cifra che si vuole.

Ho cercato di immaginare delle ricompense che avessero a che fare con questo viaggio e rendessero partecipi dell’avventura tutti quelli che si sentono di farne parte nella misura in cui si sentono di farne parte.

Lo slogan di Eppela è il futuro si fa in tanti. Mi sembra che sia vero per ogni cosa. Spero che questa vi sembri una di quelle.

paola

Crowdfunding   https://www.eppela.com/it/projects/17776-mare-di-erba

VIDEO Mare di erba

questo video racconta il progetto che ho in mente di realizzare l’anno prossimo. Il giorno della ripresa che si vede all’inizio era a inizio dicembre e mi trovavo in Mongolia dove i cavalli che compiranno l’impresa stanno trascorrendo l’inverno. era quasi il tramonto di una giornata bellissima. La temperatura era intorno a -35.
Le scene disegnate sono parte di un quadro enorme che si chiama ‘One day in Mongolia’ e si trova nel Museo di Arti Decorative di Ulan Bator.
Lo ha montato mio fratello Luca e sono fiera di lui perchè ha saputo dar forma a un’idea.

Calendario presentazioni ‘Sentieri da lupi’

Inizio a pubblicare queste date, devo aggiungerne ancora due di cui manca ancora qualche dettaglio.

Febbraio 2018

Mercoledí 7 Libreria dell’Acciuga, via Dronero 1, Cuneo
Venerdí 16 Associazione ‘Spirito Libero’ Scuola di Molteno, Lecco
Sabato 17 Libreria Nuova Idea, Borgosesia
Venerdí 23 Caffé letterario ‘Le Murate’, Firenze
Sabato 24 Castelvecchio Ranch, Firenze
Martedí 27 Sala convegni di Biverbanca, via Carso 15, Biella

Marzo 2018

Giovedí 1 Casa Bonadé Bottino, piazza San Donato 4, Pinerolo
Sabato 10 Mezzenile, Torino
Giovedí 15 ‘Sala dei dieci’ piazza XX settembre, Asola (MN)
Domenica 18 ‘MUSE’, Trento

 

Una gher per il Cerreto

– la prossima volta che torno in Mongolia vorrei spedire una gher in Italia, sto cercando qualcuno con cui dividere il fardello della spedizione.
– Io ho sempre avuto in mente di montare una gher al Cerreto per poter vivere lí quando vado su.
– Ok, ci provo
Sono passati quattro anni. Le gher sono finalmente arrivate a Caprie. Prima di portare quella di Mimmo al Cerreto, l’abbiamo montata qui per verificare che tutto fosse in ordine.
Squadra montaggio: Mario Cavallo, accompagnatore naturalistico e trapper della Val di Susa, Elio Giuliano, guardiaparco -che ha preso nota di ogni mossa per disegnare un manuale di montaggio e faceva prima lui a fare i disegni che chiunque a fare le foto-, Marco Prati, chimico, coinvolto da circostanze inspiegabili a vivere questa avventura, Isotta Raminga, cavalla di lunghe distanze che soprassedeva alle operazioni, Maia e Fiona, due cani che andavano e venivano, indispensabili per sentirsi in Mongolia..