Forgiatura a tiepido VIDEO

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Forgiatura a tiepido VIDEO

Non si può fare tanta strada senza ferri! I mongoli stessi erano sempre molto preoccupati dello stato dei piedi dei miei cavalli. Mi chiedevano sempre. E guardavano ammirati i ferri che Andrea aveva fatto per me. I cavalli mongoli hanno piedi molto robusti, ma non lavorano tutti i giorni. I pastori li alternano nel lavoro. Questi cavalli hanno fatto più di tremila chilometri di fila e adesso ne hanno ancora davanti seimila. Credo che i loro piedi abbiano bisogno di essere ferrati.

Perché ferro i miei cavalli

Questo articolo lo avevo scritto con il maresciallo Blasio tanti anni fa. Avevo bisogno di schiarirmi le idee. Era la persona che poteva farlo meglio. Mi è sembrato il caso di rispolverarlo.

Конь/Cavallo

Esco di notte a cavallo per il campo,
notte buia, andiamo piano.
Il cavallo ed io andremo insieme al campo (x3)

La grazia della notte copre il campo di stelle,
Nessuno sarà visto nel campo ,
Solo noi lo solcheremo in sella: cavallo e cavaliere.
Noi cavalcheremo al campo
Ti porterai attraverso il campo per me
Nel mio campo infinito (x2)

Fammi vedere una volta,
dove il campo crea l’alba.
Alla luce del mirtillo rosso, scarlatto nell’alba,
Il luogo dove il sole si alza da terra lo vedono tutti, ma nessuno ci può andare(X2)

Polyushko mio, sorgenti.
Luci dei villaggi lontani.
Segale dorata, sì lino riccio,
sono innamorato di te Russia, innamorata. (X2)

Sarà un buon anno, è una scelta
andrà comunque, tutto passerà.
Canta la segale dorata, canta il lino riccio,
Canta di come sono innamorato della Russia.
Canta la segale dorata, canta il lino riccio,
andiamo con il cavallo insieme!

Il senso corale di queste solitudini viene raccontato da questa canzone che si fa canticchiare un po’ da tutti: chi con il cavallo ci vive, chi ci ha vissuto, chi aveva parenti che allevavano cavalli e chi non ne ha mai avuti e li ha sempre sognati. Questo  è Nikolaji, quella mattina eravamo appena tornati dal pascolo dei cavalli, li avevamo riuniti ed eravamo rientrati al trotto girando al trotto tra i covoni di fieno. Lui vive ogni giorno ogni parola di questa canzone. Padre Francesco me l’aveva appena insegnata e la canticchiavo tra me e me. Lui si è agganciato a una nota e si è messo a cantare per davvero. Lo stesso sole sorge da una parte all’altra della Russia nel giro di tre o quattro ore di alba.

Выйду ночью в поле с конём,
Ночкой тёмной тихо пойдём.
Мы пойдём с конём,
По полю вдвоём,
Мы пойдём с конём по полю вдвоём(х3)

Ночью в поле звёзд благодать,
В поле никого не видать,
Только мы с конём,
По полю идём(х2)

Сяду я верхом на коня,
Ты неси по полю меня.
По бескрайнему,полю моему(х2)

Дай ка я разок посмотрю,
Где рождает поле зарю.
Ай брусничный свет,алый да рассвет,
Али есть то место,али его нет.(х2)

Полюшко моё,родники.
Дальних деревень огоньки.
Золотая рожь,да кудрявый лён,
Я влюблён в тебя Россия,влюблён.(х2)

Будет добрым год,выбор он
Было всяко,всяко пройдёт.
Пой златая рожь,пой кудрявый лён,
Пой о том как я в Россию влюблён.
Пой златая рожь,пой кудрявый лён,
Мы идём с конём вдвоём!

Il pastore di stambecchi

‘Il pastore di stambecchi’ Louis Oreiller con Irene Borgna. Ed. Ponte alle Grazie

Un caffè bollente con molto zucchero per cominciare la giornata, accogliere gli amici e scavare nella memoria. Una panchina di fianco alla porta di casa di un uomo che ha vissuto la montagna di Rhemes da contrabbandiere a bracconiere, da guardaparco e da guardacaccia. Le visite di Irene che partiva ogni volta che riusciva ad ammucchiare qualche giorno per andare a trovare Louis.
La tenerezza di questi incontri traspare da ogni frase di questo libro: frasi semplici di una persona di altri tempi che vive in questo tempo. Il compito di Irene é stato sceglierle, renderle come Louis le ha espresse e offrirle una dopo l’altra per svelare un’idea di cosa sono il silenzio e le solitudini della montagna, anche a chi non la conosce. Paura, rispetto, attenzione, curiosità sono elementi di una vita che non ha mai sfidato niente e nessuno perché il pericolo lo aveva già incontrato e non aveva avuto motivo di affezionarcisi.
Questo libro sta tutto nelle suole degli scarponi che hanno camminato fuori traccia portando Louis a ficcare il naso in ogni anfratto e promontorio della sua valle.
Non è una biografia, é il documentario di un’umanità in via di estinzione dove le creature di ogni specie che popolano quell’angolo di mondo diventano una dopo l’altra eroi, maestri e compagni di avventura.