La madonna del ponticello

Foto di Kdochnichov Vadim

-buonasera, conosce padre Nifont di questo monastero?
-certo, la sua macchina é sempre parcheggiata davanti all’ingresso.
-non l’ho vista
-ma sí, la vedrai, ti accompagno io.
E così la signora Liuba mi ha accompagnata davanti all’ingresso del monastero, ma di macchine non ce n’erano.
Davanti alla casa di padre Nifont é cominciata una staffetta di telefonate finché qualcuno non mi ha riaccompagnata, questa volta dal retro. Siamo passati tutti da una porticina e siamo diventati ospiti del monastero. Ho poi trovato la famosa macchina il giorno dopo, padre Nifont armeggiava con cacciavite e fusibili per farla ripartire, era parcheggiata dentro al monastero.

I preti ortodossi hanno moglie e famiglia come Ivan e Natasha ad Aya. I monaci ortodossi lasciano i loro paesi e le loro famiglie per dedicarsi interamente alla vita del monastero dove prendono i voti. É un viaggio in un altro mondo.
Questo é il monastero maschile di Коробенниковo. É di recente fondazione: del 1994. La chiesa era stata costruita nel 1905, ma gli eventi della rivoluzione l’avevano adeguata ad altri scopi.

La festa dei cinque anni della Chiesa di Karabennikovo, dopo la requisizione. Foto di Kdochnichov Vadim

Quando la chiesa non era chiesa, sul fosso che si doveva attraversare per portare gli animali al pascolo era comparsa una passerella di legno. Tutti passavano di lí. Un giorno si è mossa e quando é stata spostata per rimetterla in modo più stabile, si é scoperto che la faccia dell’asse rivolta verso l’acqua era una Madonna con il Bambino in braccio. Quell’icona era dentro la chiesa prima che venisse sequestrata. Ha guardati l’acqua scorrere nel fosso per anni ed anni ma non si era rovinata tanto.

L’icona.foto di
Kdochnichov Vadim

La passerella é stata ripristinata con altre assi e l’icona é stata pulita il meglio possibile e portata a Barnaul per essere restaurata.
Quando la chiesa é tornata chiesa, l’icona é tornata al suo posto e adesso é lí e sorride.

Il battesimo che é stato celebrato il mattino prima che io partissi.

Si entra nella chiesa e si viene circondati dalle storie dipinte su ogni parete. La mano é moderna, il linguaggio é antico. Era sera quando ho finito di montare il telo e sono entrata nella penombra. Non c’era nessuno. Non mi sono messa a decifrare le storie, ero solo contenta di essere lí, di aver incontrato le persone che vivono lí, di sapere che in qualsiasi momento le potrei ritrovare lí.

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