Uno sguardo attento. Un rispetto per l’altro. Un viaggio fuori dal comune per motivi, compagni di viaggio e destinazione.
La Mongolia del 1996 era già un ricordo quando ho potuto andarci per la prima volta. Questo documentario rimane documento dell’anima di un popolo. un’impressione onesta. Molti spiragli di riflessione.
Il crowdfunding é al capolinea, ogni tassello compone il quadro in maniera indispensabile, aspetto che eppela mi invii l’elenco di chi ha partecipato per potervi ringraziare personalmente.
branco di cavalli mongoli spinti verso il gregge di nuvole che pascola in cielo da un unico cavaliere come il re dello spazio nella terra dal vasto orizzonte
una enorme statua di acciaio domina la valle. Rappresenta un cavaliere, dicono che fosse Gengis Khan. In questo posto perdette la faretra quando riuní in un patto comune I suoi piú fedeli cavalieri.
Stavo per tornare in Italia e la fine dell’ultimo giorno al campo mi ha donato questa visione: un branco di cavalli era andato a pascolare sulla strada asfaltata e il loro mandriano stava andando a riportarli ai propri pascoli.
Il suo trotto corrspondeva come proiezione reale di un’idea alla posizione della statua. So per certo che lui non era Gengis Khan, ma l’impressione di un monumento in movimento é stata il saluto di un tramonto reale da non dimenticare.
Oggi è l’ultimo giorno del crowdfunding. La meta é già stata superata da diversi giorni. Chiedo comunque a chi verrà ancora contribuire di partecipare. Molte incognite attraverseranno questo cammino. Le affronteró a spalle aperte, ma sapere di poter contare su molte persone qui rende tutto piú leggero.
molti cavalli hanno superato l’Inverno in Mongolia. Quelli di Saraa e Baghy li ho conosciuti e li rivedró.
Loro li ho conosciuti grazie a un passaparola infinito, cominciato 1500 km piú a ovest. Le distanze in Mongolia hanno un senso diverso da qui. Vicini sono i parenti e gli amici, lontani sono quelli che non si conoscono. Il forestiero é accolto con tutti gli onori, ma rimane lontano anche dentro la stessa tenda.
Saraantuya e Gaby
Gaby é amica di Saraa ed é vicina a lei anche se é tedesca. Ha sempre vissuto in angoli molto selvaggi di mondo per via del mestiere di suo marito. Abita in Mongolia per sei mesi all’anno andando e tornando. In tutti I paesi in cui é stata, ha sempre approfondito molto l’incontro con la gente che li abitava. In Mongolia le é successo qualcosa in piú: ha incontrato Saraa e Baghy e dopo tutte le enormi distanze che ha accumulato, si é trovata davanti a qualcuno vicino.
La lingua mongola é parlata da poco piú di due milioni di persone. Gaby ha cominciato a studiarla e non finirà mai perché é molto difficile.
-ma a cosa ti serve studiare una lingua che nessuno sa parlare?
i ferri dei cavalli sono assicurati grazie a voi. la polvere dei ferri che si consumeranno lungo la strada vi appartiene, spero di poter creare un bel disegno con quella traccia e di poterlo guardare con voi per riconoscervi quanto ne siete parte.
Da ieri sera alle 20.30, il progetto Mare di erba è stato finanziato grazie a
Albert, Alepsacha, Andrew68, arturo.garda, bax, bolzano, chiarab, Chiara.crescioli, Daniela241083, Daniela Maselli, Daniele Vico, DariaGirasole, Davide D., Davide DePiccoli, Elisurbons, enricodallarosa, Frux, gibaconti, giorgetto77, giovanna.golzio, Isagius, Juan(Argentina), Juanita, Lince, Ikam456k, luca b, lucater, mariebarbeni, marta.chiantore, MicheleBar, micna, nerolupo, Paolo e Ila, Pat56, Patrizia Meroi, pieromarin1, Roccumb, rudy the best, saragiovanna, SimonettaB, SimonettaB, StefanoBrossa, Stefano Macchetta, Strixy, TATONE, travellingrob, ums, Viola Parigi e altri che non si sono dichiarati
Albert, Alepsacha, Andrew68, arturo.garda, bax, bolzano, chiarab, Chiara.crescioli, Daniela241083, Daniela Maselli, Daniele Vico, DariaGirasole, Davide D., Davide DePiccoli, Elisurbons, enricodallarosa, Frux, gibaconti, giorgetto77, giovanna.golzio, Isagius, Juan(Argentina), Juanita, Lince, Ikam456k, luca b, lucater, mariebarbeni, marta.chiantore, MicheleBar, micna, nerolupo, Paolo e Ila, Pat56, Patrizia Meroi, pieromarin1, Roccumb, rudy the best, saragiovanna, SimonettaB, SimonettaB, StefanoBrossa, Stefano Macchetta, Strixy, TATONE, travellingrob, ums, Viola Parigi e quelli che non si sono dichiarati
nel primo programma di questo viaggio avrei dovuto partire il 19 marzo. non è stato possibile, sto aspettando che si sbroglino alcuni nodi burocratici per poter comunicare la vera data di partenza che sarà verosimilmente a fine aprile.
ci sono ancora 10 giorni per chiudere la raccolta fondi per tutti quelli che vorranno ancora partecipare.
preciso, composto di legno, corno e tendini, retroflesso per tenderlo oltre misura, corto per poterlo manovrare anche in sella. da più di mille anni gli arcieri delle steppe forano il cielo con le loro frecce silenziose.
arco composto
la terza gara del Naadam è quella di tiro con l’arco: sono gli anziani ad affrontarsi in questa disciplina. Hanno corso, hanno lottato, la loro saggezza gli permette di prendere la mira.
questo servizio apparso sul tg3 regionale giovedì pomeriggio è stato girato a Caprie. l’incontro con Luciana e Stefano che sono venuti qui per raccontare l’idea che ho in mente di realizzare è stato prima di tutto uno ‘stare insieme’. sono persone che ne hanno viste di tutti i colori ma sanno ancora stupirsi dell’umanità.
Ad aprile la scrittrice e viaggiatrice Paola Giacomini partirà dalla Mongolia per raggiungere, a cavallo, Cracovia in Polonia. Novemila chilometri in sella, un viaggio straordinario sulle orme di Gengis Khan. Luciana Parisi è andata a trovarla in Val di Susa. Dal Tg3 delle 14.20 del 15 marzo 2018
Ad aprile la scrittrice e viaggiatrice Paola Giacomini partirà dalla Mongolia per raggiungere, a cavallo, Cracovia in Polonia. Novemila chilometri in sella, un viaggio straordinario sulle orme di Gengis Khan. Luciana Parisi è andata a trovarla in Val di Susa. Dal Tg3 delle 14.20 del 15 marzo 2018
la steppa è rarefatta. molti sfuggono verso le grandi città, alcuni restano per caso, altri per scelta, i più rari..
chi resta per scelta e si adegua a questo mondo preservando dall’estinzione quello arcaico, è depositario di qualcosa di inestimabile.
mi aggiravo tra gli spettatori del festival delle aquile in cerca di un amico. intorno c’erano molte cose belle mischiate ad altre molto squallide. il mix mi lasciava sospesa. quando incrociavo un volto luminoso, cercavo di riprenderlo per capire. una di quelle foto è stata questa. quando sono tornata a casa, qualcuno mi ha invitata a vedere un film sulla Mongolia e quei due ragazzi splendenti ne erano i protagonisti. se non li avessi visti, avrei potuto cogliere la storia come una fantasia qualsiasi.
nel nord della Mongolia e nel sud della Siberia sta riprendendo piede un animismo arcaico le cui braci hanno superato sotto la cenere rivoluzioni e progresso. negli angoli più perduti si incontrano tracce di devozione e speranza.
il senso essenziale della visione del mondo di chi non ha un dio infiocchettato e coperto dalla civiltà, ma lo riconosce dove c’è senza maschere di pensiero
Fila con il naso al vento su creste inaccessibili in ogni stagione Sfila gli agnelli da sotto le reti dei pastori Si infila in un mondo adagiato sulla sua assenza, mettendolo a soqquadro è il lupo con passo felpato scatena molto rumore
In mezzo c’è anche Sentieri da lupi che è molto generico, ma si alterneranno interventi di personaggi che hanno approfondito sul campo ogni argomento riguardante il ritorno di questo predatore.
Per chi volesse rendersi conto in maniera chiara e approfondita dei molti significati di questo cambiamento, la Giornata del lupo organizzata dal MUSE di Trento il 18 marzo sarà un’occasione unica.
‘Sentieri da lupi’ Blu Edizioni di Paola Giacomini
fuoco acceso telo tirato cavallo sazio per unire nella stessa avventura uomini cavalli e montagne