Aida sapeva tutto

– Qui ci sono solo orsi.

– Li hai visti?
– Sì, in Abruzzo!
– Ma come?
– Sì, sono sempre lì a mettere e spostare foto trappole e ho visto qualsiasi tipo di carnivoro possa venirti in mente di vedere da queste parti, ma l’orso no.
– E allora cosa c’entrano gli orsi?
– Tre inverni fa, quando è successo che sono caduti due metri di neve nel giro di poco, i cervi stavano tutti intorno alle mangiatoie e i più forti erano molto prepotenti, così molti giovani e gli esemplari più deboli sono morti di fame lì vicino alle mangiatoie. L’orso è arrivato, ha mangiato quelli che erano già morti e se n’è andato.
– Ma come è passato l’orso, non è passato anche il lupo?
– Sì, ma non lo abbiamo visto. C’è un collega Trentino che ne ha visto uno tempo fa, era quello con il radiocollare, quello che chiamano Slavcz.

Auronzo San Marxo

Avevo spedito ad Auronzo due mappe così come in altri posti che sapevo di dover raggiungere. Man mano sono stata avvisata dell’arrivo di tutte quelle che avevo spedito tranne queste. Avevo un numero di telefono fisso con cui cercavo di contattare la stazione forestale dove pensavo di trovarle ma non rispondeva mai nessuno. Ormai le avevo spedite e ormai stavo arrivando a recuperarle.

Il giorno in cui il pacchetto con le mappe era arrivato Aida si era fatta qualche risata sotto i baffi. Aida è il cane per seguire le tracce che vive alla stazione di Auronzo. Sono cani a cui non sfugge nulla e a lei ancora di più. Aveva visto la faccia interdetta di Alessia e aveva capito che c’era un errore nell’aria.

Persa mezza giornata per andare su e giù per il paese, mi risolvo per dirigermi verso Cortina dove poter ricomprare le mappe, c’è il cantiere della nuova ciclabile per Misurina e le piste per scendere fino in paese. Prima di arrendermi decido di andare a vedere nell’unica stazione forestale che mi era stata sconsigliata. C’era solo Aida, poi Romano, poi Stefano e infine il capo stazione. Recuperate le cartine, riparto.

2016 05 15 Marzia Verona, appunti sotto le gaggie

Prima di partire per questo viaggio, c’è stato l’allenamento. Potendo raggiungere Cumiana a cavallo, sono andata a incontrare Marzia Verona. È stato un bel l’incontro da cui sono emersi alcuni temi che toccano da vicino questo viaggio.

Dopo aver studiato alpicoltura, questa donna non ha più potuto allontanarsi dal mondo dei pastori e cerca ogni giorno di far presenti al mondo cittadino le gioie e le fatiche di chi vive in montagna con gli animali con cognizione di causa e la passione di chi ama ciò che sta facendo.

Marzia Verona, per gentil concessione
Marzia Verona, per gentil concessione

La nebbia invade spesso la valle. Con il favore del suo velo il lupo può permettersi il lusso di avvicinarsi impunito. Può essere che colpisca una pecora, magari due, se ci sono dei giovani esaltati dalla caccia e incoscienti della fatica magari sono sei o sette gli animali feriti e uccisi. Il resto del gregge si disperde, è terrorizzato e vive di panico per diversi giorni a venire.
Quando una persona trascorre l’intera estate in solitudine con ogni tempo per badare ai suoi animali in luoghi poco frequentati con ripari spesso fatiscenti e si trova osservato dal lupo che lo guarda in pieno giorno misurando la taglia delle pecore del suo gregge succede che si senta in balia degli eventi.
I danni del lupo non sono solo gli animali che vengono mangiati ma soprattutto le modifiche che si rendono necessarie nella gestione dell’allevamento. Non ci si può permettere di far nascere gli agnelli in estate perché le pecore si distanziano dal gregge per partorire in tranquillità e quando sono isolate rischiano di più. Anche se andasse tutto bene, quando gli agnelli sono poi mischiati al gregge sono sempre un anello debole, escono dalle reti, non sono allineati e rischiano sempre. Per poter avere delle nascite in estate, bisognerebbe isolare una nursery dal resto del gregge e potersi permettere una persona che ci si dedica completamente ma questo non è sostenibile.
Concentrare le nascite in autunno è altrettanto debilitante perché l’aumento dell’offerta in determinati periodi impone al mercato un abbassamento del prezzo della carne.
Il lupo non è il vero nemico del pastore, è solo quello che sembra più facile da risolvere. Le speculazioni sugli affitti per strutture , le regole sanitarie che impongono costi e restrizioni extra, i prezzi al produttore sempre più bassi per carne e prodotti caseari, la lana da buttare via perché conviene comprarla da lontano che spendere per lavarla e venderla sono nemici che non si possono combattere ma forse sono il vero lupo.
Gridare contro il lupo è un po’ come gridare contro tutte queste difficoltà che rendono impervia la vita in posti da sogno che i pastori sarebbero abituati a frequentare.

Oberbuchach

Hannis e la sua famiglia davanti alla stalla delle pecore che accudisce per e con passione. Oggi era il momento di tagliare le unghie e somministrare il vermifugo.
Hannis e la sua famiglia davanti alla stalla delle pecore che accudisce per e con passione. Oggi era il momento di tagliare le unghie e somministrare il vermifugo.

– Lupi? No, qui di lupi non se ne parla, è passato un orso l’anno scorso e si è aggirato per le montagne qui sopra ma dev’essere stato disturbato e se n’è andato.
In quel periodo mio marito ha visto una lince, è passata come un’ombra scappando per il suo arrivo. Stava mangiando i resti di una carcassa di capriolo, ma non era stata lei a predarlo, era scuoiato perfettamente e probabilmente era già stato il pranzo dell’orso.
– Si è avvicinato ai vostri animali?
– No, noi abbiamo solo mucche, ma quando si trovava in questa zona ha mangiato delle pecore su in montagna.
Dovevo cambiare itinerario, rientro in Italia già oggi, mi ero fermata per chiedere informazioni sui sentieri che avevo in mente e mi hanno consigliato di salire a questo colle anziché da Obertiliach. Mi ha offerto un gelato alla birra che ha fatto come prova, aveva tutto quello che è buono della birra, senza tutto quello che è cattivo.
Ho risellato e sono salita per un’ora sulla strada di Straniger Alm fino al primo prato.
Qui c’erano Annis e il figlio con la fidanzata che stavano somministrando il vermifugo e tagliando le unghie alle pecore.
– Sì, è stato proprio qui, mi ha mangiato una pecora, l’ha uccisa lì e l’ha trascinata fino a là sopra. L’ha scuoiata con una precisione chirurgica e quando sono arrivato c’erano solo più lo scheletro perfettamente pulito e le ossa. Mangia proprio tutto.
Ho dormito a venti metri dal posto dove l’orso ha mangiato la pecora, non ho messo le pastoie a Isotta, mi sentivo più tranquilla. Lei è andata a pascolare proprio lì, poi ha alzato di colpo la testa, è venuta di corsa vicino al telo, ha pensato per dieci minuti e si è rimessa a mangiare dall’altra parte. Sarà suggestione, a me sembra che questa benedetta cavalla sappia molte cose.
Prima del colle ci sono un rifugio e un alpeggio, i gestori sono saliti oggi per riordinare in vista dell’estate, c’era un ragazzo che ha raccontato di aver visto tracce di orso sulle chiazze di neve del sentiero alto. Sarà lo stesso?

Uberbuchach

2016 06 07 Unterbuchach

Giocosolutions

Il giorno che siamo andate a ritirare il pannello direttamente alla ditta Giocosolutions
Il giorno che siamo andate a ritirare il pannello direttamente alla ditta Giocosolutions

Ho sempre viaggiato con un vecchio telefono molto frugale, con un po’ di attenzione potevo permettermi il lusso di caricare le batterie ogni dieci o dodici giorni. In quelle occasioni bussavo a una casa, chiedevo in un bar o è anche capitato di utilizzare l’accendisigari dell’auto di qualche pastore e in qualche modo nutrivo quel povero telefono sempre fedele e sempre maltrattato.
Ogni volta le esigenze del telefono sono state occasioni per incontrare e conoscere le persone più diverse.
Questa volta, dovendo aggiornare il sito per comunicare come si svolgeva il progetto e volendo rimanere comunque in posti il più possibile lontani, avevo bisogno di corrente.
Cercavo chi mi potesse sostenere e ho incontrato Paolo che si occupa del commerciale della ditta Giocosolutions di Avigliana. In un modo o in un’altro, senza avermi mai vista prima, senza aver mai sentito niente di questa storia, mi hanno messo a disposizione il pannello grazie al quale sto tenendo le comunicazioni.
L’ho provato prima di partire ma c’era sempre il sole, in questi giorni sto scoprendo che anche con molte ore di cielo coperto, riesce a caricarsi abbastanza.
È strano dover accudire questa tecnologia, pensavo che sarebbe stata utile e lo è, ma è anche stata in grado di sopportare almeno tre acquazzoni improvvisi e un pestone di Isotta questo la rende anche adatta a semplificare quello che avrebbe potuto essere una complicazione.

L’acqua della fontana di Egger Alm

Foresta e foresta e quando sembra che la pista vada a sbattere contro la montagna davanti, volta improvvisamente a destra e comincia a seguire un fiume sempre più piccolo e infossato. Ai lati del fiume che diventa un ruscello la foresta lascia spazio a una striscia di prato disseminata di ceppaie di alberi tagliati da qualche anno, sempre più larga metro dopo metro finché non si apre in una larga valle punteggiata da mandrie di mucche, branchi di cavalli e un modesto gregge di case. In mezzo alla valle continua a scintillare il fiume che salendo diventa un lago. Ne ho perso le tracce in una torbiera brulicante a sua volta di mandrie, branchi e gregge di case. Ci ho trascorso un paio d’ore. Si stava bene. L’acqua era ferma sotto la terra, Isotta era ferma sopra la terra e riposava.

Lago di Egger Alm

2016 06 06 jht.

Starhand sulla Via Alpina

Starhand: Una valle di cavalli
Starhand: Una valle di cavalli

È andata a finire che qui c’era una stanza aperta e c’era uno svizzero tedesco che sta facendo la Via Alpina e si è fermato qui perchè ha trovato il rifugio chiuso. Si chiama Thomas e l’anno scorso ha fatto in bici un periplo degli USA con il figlio. Insieme erano già andati da Zurigo a Capo Nord andata e ritorno sempre in bici. La scorsa estate è stato in alpeggio a dare una mano a una famiglia di allevatori. Quando gli ho raccontato delle mie intenzioni mi ha detto di guardarmi bene dal parlare di lupi nel Vallese, in montagna sono tutti inferociti. In tutta la Svizzera è così: in montagna si vogliono eliminare tutti i lupi e in città si vogliono salvare tutti i lupi. I pellegrini lungo le Alpi sono quelli che percorrono la Via Alpina. Qualcosa di simile nelle abitudini.
Siamo stati silenziosi e fraterni, ho cercato di parlare un po’ per rimettere in bolla il mio tedesco, ma a lui nn serviva a niente e cosí ho smesso, ciascuno si faceva le sue cose e in certi momenti sembrava proprio di volere la stessa cosa:questa perfetta quiete dopo la tempesta.
Notte sotto telo, tutti gli animali della valle festeggiano il cielo sereno ma non mi fido ancora. Isotta guarda il panorama, come sempre.
Musetta e saccopelo.

2016 06 05 Starhand

Thomas, uomo svizzero sulla Via Alpina, partito da Trieste, destinazione Monaco.
Thomas, uomo svizzero sulla Via Alpina, partito da Trieste, destinazione Monaco.

Sosta

Sfuggite alla gara di bici di Kranjska Gora ieri, avevo ancora bisogno dell’alcol per il fornellino -serenamente dimenticato a casa alla partenza-.

Quale giorno migliore per cercare un supermercato a Tarvisio, se non una bella domenica di inizio giugno? Perfetto, il casino che mi aspettavo era tutto lì per noi.

Ne siamo uscite solo grazie a una signora di Udine che si è offerta di entrare nel supermercato al posto nostro. La giornata è cambiata e anche se adesso ci sono le nuvole e prima no, siamo finalmente in mezzo a una radura con acqua pulita ed erba verde e il traffico della valle è solo più un rumore che presto sparirà. Primo bucato.

Grazie Sandra.

 

Sosta
Sosta

2016 06 04 Aclete

Solo montagne a forma di montagna, fiumi a forma di fiume e prati a forma di Prato. Caprioli, camosci e stambecchi. Il Triglavski Narodne Park...
Solo montagne a forma di montagna, fiumi a forma di fiume e prati a forma di Prato. Caprioli, camosci e stambecchi. Il Triglavski Narodne Park…

dirette al colle per sentiero che si svelava a ogni curva in mezzo a foresta mista di faggi e abeti

il colle: una fessura tra montagne ardite

discesa per antica strada militare. tracce di confine della prima guerra mondiale

tagli della carrozzabile per non dimenticarsi della realtà e finire sulla pista delle radure dove il fiume cambia colore ad ogni curva e le montagne contro il cielo sembrano non finire mai.

Piove e smette e ripiove e poi rismette

la pista che diventa sentiero da Kraniska Gora ai laghi di Fusine è solo un fine tappa in cui continuano a rivivere momenti del colle di Vrsič.

2016 06 04 Aclete
2016 06 04 Aclete

e adesso siamo in questa radura circondate da una foresta in cui i tronchi di abete sono più fitti dei fili d’erba di un bel prato..e il bel prato c’è!

 

Zwonko Kravania

Trenta 2016 06 03

Siamo al punto di partenza, in mezzo al Triglavski Narodne Park, da queste parti era stato messo il radiocollare a Slavcz, di lupi su questo versante non ce ne sono se non di passaggio, ma c’è chi li monitora da anni.

Zwonko Kravania, guardaparco del Triglavski Narodne Park dove vive ed è sempre vissuto
Zwonko Kravania, guardaparco del Triglavski Narodne Park dove vive ed è sempre vissuto

I primi lupi che hanno mostrato la loro presenza qui a Trenta sono apparsi nel 2005 2006. Era una coppia, il segnale è stato dato dalle numerose prefazioni di selvatici e dalle tracce. Anche i turisti li hanno visti in coste meno frequentate. Poi si sono spostati intorno a Stara Fuzina, in una zona dove c’era un numero considerevole di mufloni. Era inverno e oltre ai mufloni c’erano molti altri selvatici molto tranquilli intorno alle griglie di foraggi amento. Nel giro di poco erano rimasti cinque o sei mufloni.

Per il progetto Life Wolfalps, come presso tutti gli altri enti coinvolti, dedichiamo un giorno al mese a seguire tracce e prelevare fatte e urina nella neve. Il giorno del mese in cui questo accade è lo stesso per tutti gli operatori da una parte all’altra delle Alpi.
genere dopo un paio di chilometri che segui una traccia, trovi dell’urina, in inverno sulla neve è facile da riconoscerei e isolare. Campioni e informazioni vengono monitorati dal progetto.
Come formazione c’è stato un corso a Kocevje, nel sud della Slovenia, dove c’è la popolazione più numerosa di lupi.

In Slovenia esiste la pratica del l’abbattimento dei lupi in eccesso scegliendo di eliminare quei soggetti che danno più problemi all’allevamento o alla popolazione, si riduce di molto il problema del bracconaggio.
La popolazione di lupi non numeri fastidiosi e quindi gli esemplari da abbattere non sono molti, ma è contemplata la possibilità.
Il ministero dà numeri diversi per età e sesso degli animali da abbattere diverso per ogni specie e sono i cacciatori ad occuparsene. Ogni animale abbattuto viene misurato è pesato da un ispettore fino ad esaurimento di ogni categoria.
I cacciatori si tengono il trofeo, molti vanno con clienti che vengono da altri paesi.

Solo i pastori sono nettamente contrari alla presenza di grandi carnivori insieme ad alcuni abitanti di piccoli centri che li vedono aggirarsi per i paesi per mettere il naso nella spazzatura. Come danni i cervi non sono da meno, e danno altrettanto fastidio perchè spazzolano gli orti e scendono ai pascoli prima che salga il bestiame mangiando l’erba più tenera.

In novembre l’altro guardaparco che lavora su questo versante del Triglav ha avvistato una traccia, ma è stato un caso isolato, non sono più tornati.
Orso e lupo convivono negli stessi ambienti senza infastidirsi a vicenda, qui l’orso c’è ed è stabilmente insediato, il lupo no.
Il fatto che la popolazione di cervi sia in costante aumento fa pensare che anche qui stia per tornare il lupo.

Il lupo non fa paura alla gente, l’orso sì.

ora di partire

“Sentieri da lupi”: un viaggio a cavallo dal Triglav alle Alpi Marittime per scoprire le Alpi.. parlando di uomini e lupi!

di Irene Borgna

ora di partire
paola e Isotta Raminga foto di Luisa Cappellino

Il 4 giugno alla sede del Parco Nazionale del Triglav comincerà un’avventura riguardante uomini e lupi. E’ uno straordinario viaggio a cavallo attraverso l’attuale areale del lupo nelle Alpi per raccogliere dichiarazioni e racconti da chi è coinvolto direttamente dalla presenza del lupo. Paola partirà dal Parco Nazionale del Triglav in giugno per raggiungere il parco delle Alpi Marittime alla fine di agosto.

Paola Giacomini e la sua cavalla Isotta (Isotta Raminga è il suo nome completo) viaggiano insieme da più di dieci anni. Isotta è una piccola cavalla di montagna abituata a terreni difficili. Paola è uno spirito libero e curioso, amante della vita all’aria aperta e ha pubblicato nel 2015 il suo primo libro riguardante il loro viaggio a Santiago di Compostela.

La prima tappa del viaggio passa attraverso il Triglav National Park sulle tracce di Slavcz, il lupo che ha cominciato a coinvolgere diverse realtà che sono interessate dai lupi su tutte le Alpi.

Il resoconto degli incontri e delle interviste raccolte lungo la strada sarà tema di discussione del blog del sito www.sellarepartire.it

 

“Wolf’s trails”: a horseback trip from Triglav to Maritime Alps to discover the Alps… talking about men and wolves!

Irene Borgna

On the 4th of June at the headquarters of the Triglav National Park an adventure about Alps and wolves will begin. It’s an extraordinary horseback trip through the current distribution area of the wolf in the Alps to collect statements and stories from those who are directly involved by the presence of the wolf. Paola will start from Triglav National Park in June and reach the Maritime Alps Park at the end of August.

Paola Giacomini and her mare Isotta (“Wandering Isotta” is her full name) have been traveling together for over than ten years. Isotta is a small mountain horse accustomed to difficult terrain. Paola is a free and curious spirit, loves outdoor life and published her first book about her travel to Santiago di Compostela  in 2015.

The first stage of the journey will pass cross the Triglav National on the trail of Slavcz , the wolf who started from between different realities which are interested on wolf all over the Alps. The reports of the meetings and interviews that will take place along the way will become discussion material for a blog on the website www.sellarepartire.it.